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Alì Terme (Messina)
 

 

 

   Alì Terme comune della Sicilia, in provincia di Messina, con una popolazione di circa 2500 abitanti. Ridente centro balneare e termale posto lungo la riviera Ionica ai piedi dei monti Peloritani, dista 24 Km. dal capoluogo Messina e da Taormina. Il litorale offre scenari naturali di grande varietà e di sicuro interesse. Il mare trasparente, i fondali colorati e ricchi di pesce suscitano uno stimolo in più al pescatore sportivo e una particolare attrazione agli amanti della natura e del mondo sommerso.

 

   Il Paese di Alì Terme vanta un'antichissima origine. A tal proposito sono state formulate diverse tesi storiche. Alcuni studiosi sostengono che Alì vanti i suoi natali da Elide, una cittadella della Grecia. Dal manoscritto "La Storia della terra di Alì" di Padre Serafino, cappuccino e maestro di novizi del convento di Alì, così inizia la narrazione: “La colonia fondò la sua prima abitazione nella Marina di Alì, vicino al promontorio Argeno detto ‘Capo Grosso’, nella cima e sulla pianura di questo promontorio chiamato oggi Migliorvino o Mollerino. Quivi furono ritrovati i resti di quell'epoca lontana: un pavimento fatto a mosaico, mattoni antichi, resti di ossa umane, gallerie sotterranee, monete, lampade di terracotta ed altro...”.


   L'insediamento di Alì sembra risalga ai greci e al 638 a.C. La presenza delle acque termali fu probabilmente alla base della sua fondazione. Le terme di Granata risultano già note al tempo dei romani che le apprezzavano per il potere curativo delle loro acque termali. Anche il filosofo Cartesio parlò di queste acque ottime contro l'artrite. Il comune si formò nel 1911, prendendo il nome di Alì Marina. Ad esso, nel 1928, fu accorpato il comune di Ali Superiore che perse la sua autonomia riacquistata poi nel 1946. L'antico nome di Alì Marina, nel 1954, venne cambiato nell'attuale Alì Terme per sottolinearne la presenza di stabilimenti termali. La presenza degli antichi coloni è dimostrata anche dal ritrovamento sui due promontori Agresti e Impromile di resti di fortezze che furono costruite per difendere la vicina colonia. Questi abitanti erano però continuamente molestati dai corsari Saraceni, con invasioni e saccheggi. Così, passati molti anni, per esimersi da queste molestie, si ritirarono sopra il Monte Saturnio o Netturnio (detto in seguito Sparverio, Spaverio e infine Scuderi). Di questo monte, meraviglioso ammasso di pietra rocciosa di natura calcarea, parlano molti autori di storia sicula, fra i quali si ricorda l'Abate Vico Amico che, nel "Dizionario Topografico della Sicilia", così lo descrive: “Scuderio, se ne stende alquanto declive per una pianura abbondante di erbe e piante. Osservansi resti dirupi, vestigia di fabbricati ed un mulino a vuoto, segno di antiche abitazioni”.

 

   In origine e fino al 1910 il paese si chiamava Alì Marina, per la sua vicinanza al mare. Esso era una frazione del vicino comune di Alì, situato alle falde del Colle Sant’Elena, a 450 mt slm. Con la legge n° 394 del 30 Giugno 1910 questa frazione venne distaccata dal comune originario di Alì e costituita in Comune Autonomo denominato Alì Marina, autonomia che di fatto ottenne nel 1911, diventando così anche capoluogo di Mandamento della provincia di Messina.Successivamente, a causa del crescente sviluppo turistico e balneo termale e dell’importanza assunta da questo centro divenuto sede di studi e di importanti uffici pubblici, con Regio Decreto n° 2040 del 18 Agosto 1928, l’originario comune di Alì (denominato ora Alì Superiore) venne aggregato ad Alì Marina.

   Nel 1946, in virtù del D.L.L. n°181 del 22 Febbraio, il comune di Alì è stato ricostituito con la circoscrizione preesistente all’entrata in vigore del decreto sopraccitato (18 Agosto 1928), riottenendo definitivamente la propria autonomia. Allo stato attuale il territorio è ripartito in due distinte circoscrizioni: una (lato nord) appartenente al comune di Alì Superiore (posta in sede montana) e l’altra (lato sud) appartenente a questo comune marittimo avente oggi la denominazione più appropriata di Alì Terme, per effetto della legge regionale n° 250 del 31 Luglio 1954, per la presenza di acque terapeutiche famose fina dal XVIII secolo. Molte notizie, riguardo alle terme, ci vengono fornite dal manoscritto Padre Serafino “Storia della terra di Alì” che così le descrive: “…i bagni sono situati a pochi passi dal Capo Grosso (oggi Capo Alì) lungo il litorale della marina. Sono mirabilmente prodigiosi a prò di tanti ammalati bisognosi di queste cure ed anche di infermità non conosciute e stimate per ciò incurabili.

 

 

 
 

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