Armonizzazione del patrimonio urbano ai fini di un'equa distribuzione dei flussi turistici su tutto il territorio. Un compito per tutti gli attori sociali che dovranno assolutamente evitare la nascita di zone ghettizzate. La periferia incide prepotentemente nel centro urbano e non viceversa. La preoccupazione per la conservazione del patrimonio urbano non è più appannaggio dell'élite culturale. Circoli, associazioni e singoli cittadini devono dare il loro contributo. Come Associazione Culturale "Accademia di Arti e Culture" stiamo analizzando un antico e consolidato fenomeno che vede le città divise spesso in tre zone, una centralissima, una periferica ed una ghettizzata. Sempre più spesso le comunità locali, le organizzazioni della società civile, e privati cittadini in ogni parte del mondo stanno partecipando alla designazione ed alla protezione o evoluzione delle aree urbane patrimonio, come promotori e sostenitori. Questa tendenza offre l'opportunità di progettare e implementare processi più inclusivi e sostenibili di conservazione e di sviluppo per le aree del patrimonio urbano, sia esso centrale o periferico. Tuttavia, si pongono anche problemi di governante, in primis gli interessi contenuti nel consenso ai politici e consiglieri comunali, che vorremmo approfondire in altra sede. I più significativi sono: le difficoltà di armonizzare gli obiettivi e le aspettative della varietà di soggetti interessati e la lenta partecipazione degli investitori privati e gli individui nel processo, una condizione spesso in conflitto per portare più risorse alle aree del patrimonio urbano e dare sostenibilità al processo di conservazione e/o evoluzione. Organizzeremo una conferenza per discutere le opportunità e le sfide che emergono da questa tendenza e proporre riforme dei metodi urbani di pianificazione di attuazione e conservazione del patrimonio tradizionale, di sfruttare le opportunità e affrontare i problemi di governance. Per l'Associazione Culturale "Accademia di Arti e Culture" il presidente Rosario Rigano. | 
