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Mirto (Messina)
 
 
 
 
 

 

 

   Il toponimo è di origine greca: deriva, infatti, dal greco moderno “mýrtos”, ‘mirto, mortella’. Nel latino medievale è “Myrtus” o “Myrthus”. In alcuni diplomi compare anche l’attestazione latina MERTUS. L’origine dell’antico borgo risale all’epoca tardo-medievale: proprio in questo periodo, infatti, esso risulta sottoposto alla giurisdizione vescovile. Successivamente, nel 1408, l’amministrazione del feudo passò nelle mani del nobile Angellotto di Larcan. Tra gli altri feudatari che si occuparono della gestione del casale meritano menzione: il conte di San Marco, Riccardo Filangieri e Antonio Branciforte.

 

   Le attestazioni documentate certe relative alla sua storia sono scarse e avare di notizie, non facendo registrare fatti particolari degni di nota. Gli eventi più significativi degli ultimi secoli sono gli stessi che hanno coinvolto tutta la provincia. Tra le testimonianze storico-architettoniche dei secoli passati si segnalano: la parrocchiale di Maria del Gesù, al cui interno è possibile ammirare la pregevole statua “Madonna con il Bambino”, del Gagini, risalente al XVI secolo; la chiesa del Crocifisso, che custodisce un notevole portale del tardo Medioevo e un crocifisso ligneo del XVII secolo.

 

 

 
 
 
 
 
 

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