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  Un concerto nel silenzio dei monti

   La natura sembra fondamentale nella creazione della sua musica.

 

  «Vedo distese di prati ed ascolto il silenzio. Ed è questo che mi affascina, pensando a domani: l'emozione di suonare davanti alle grandi montagne, è l'occasione di musicare la cosa che più mi è cara, il silenzio. È come se si trattasse di costruire un concerto per pianoforte, silenzio e battiti di cuore del pubblico. Fare musica a duemila metri sarà come sognare di volare, un desiderio ancestrale dell'uomo».

 

   Emozioni ad alta quota: Quando, dopo avere camminato a lungo, arrivavo in cima a un crinale mi fermavo a riposare e meditare, dopo il tonfo dello zaino lasciato cadere sull'erba, e il sospiro di sollievo, e lo stropiccio della stagnola della cioccolata e il rumore religioso del mio masticare, c'era un momento in cui, fermandomi, avvertivo il silenzio. Non era il vento che lambiva le cime, né le risate sgraziate delle cornacchie, sopra di me, né i campanacci delle mucche dai pascoli. No, era proprio ciò che stava sotto a questi rarefatti rumori; l'aria tersa, il cielo a guardarmi, e il nulla che s'allargava e galleggiava intorno a me, nell'orizzonte infinito.

 

   Il silenzio regale della montagna mi intimoriva, e quasi non lo potevo sopportare; ma poi, senza accorgermi, subito cercavo di arginare quel senso d'ignoto e d'angoscia con delle parole al vento e quel vuoto, che mi insinuava creava uno strano disagio, tenebrosa solitudine. Insostenibile, il silenzio assoluto; ma mi confortava il rombo di un aereo lontano, o il franare dei sassi dai ghiaioni. Poi, quando l'ultima eco del rovinio delle pietre si spegneva, di nuovo quel mare mi si allargava attorno.

 

    Cantavo, nel tornare a valle: non bene, infantilmente. E nel ricordo, ora, quelle voci sotto al cielo mi paiono inconsapevoli preghiere. Come di figli lasciati soli, che cercano chi li prenda per mano.

 

  "A salvare le Alpi non saranno gli ecologisti, ma chi rifiuta il consumismo, chi si accontenta di mangiare pane e formaggio e di  camminare con le proprie gambe".
(Reinhold Messner).

 

  - E questo vale per l'Etna: La montagna per eccellenza.

 

Pagina e link collegati a cura dell'Associazione Culturale editrice "Accademia di Arti e Culture".

 
 
 
 
 
 
 

 

 

  

Riproduzione riservata

                by Rosario Rigano