I MONUMENTI

Pedara è una cittadina la cui storia è intimamente legata all'Etna. Anche se colpita nel corso di molti secoli da diverse eruzioni è sempre rinata. Così come è rinata dopo i sismi, in particolare dopo quello del 1693 che sconvolse il sud-est della Sicilia orientale. Già nel Seicento con la leadership politica della famiglia nobiliare dei Di Giovanni il centro era diventato molto attivo e dinamico sul piano economico-sociale, ma il terremoto del 1693 fu devastante per Pedara. Sembrava fosse tutto finito, ed invece emerse un personaggio che fu l'artefice della rinascita. L'uomo di fiducia dei Di Giovanni, don Diego Pappalardo, un sacerdote dotato di carisma e di notevoli capacità organizzative, divenne il punto di riferimento di una comunità che voleva costruire la speranza del futuro. Si formò allora il volto urbanistico moderno di Pedara, almeno nell'assetto centrale del centro storico. Nella seconda metà del Novecento ed anche all'inizio del terzo millennio Pedara ha vissuto un boom demografico ed ha subito un notevole processo di edificazione, ma nonostante questo la comunità ha conservato il suo rapporto con l'Etna e con la natura, il centro urbano è circondato ed immerso nel verde

In effetti Pedara ha gioielli ambientali di spettacolare bellezza. Ed il più originale luogo paesaggistico ed ambientale si trova proprio vicino al centro storico, il Monte Troina. E' un antico cratere divenuto un parco naturale. Una natura vulcanica che rappresenta l'essenza della cittadina. Questo luogo recuperato e valorizzato è di una bellezza suggestiva in sé, ed offre la visione di spettacolari immagini dell'Etna. E non solo, è anche una terrazza sul mar Ionio. Pedara con i suoi paesaggi, la vegetazione rigogliosa, i beni culturali, è una dimensione da scoprire. Molto studiata architettonicamente è la basilica di Santa Caterina, la chiesa madre, costruita con la “nera” pietra lavica dell'Etna. Ricostruita dopo il terremoto del 1693, è una delle strutture chiesastiche più interessanti sul piano architettonico ed estetico del mondo etneo.

All’interno troviamo un portale del 1547. il monumento più antico di Pedara. Costruito in pietra lavica e bianca, l'arco è in stile romanico e sostiene una porta di tavole di castagno dalla quale emergono 122 grossi chiodi che, secondo la tradizione, rappresentano il numero delle famiglie che contribuirono alla sua realizzazione. l portale costituiva l'entrata principale della prima costruzione della Chiesa Madre. Al centro dell'arco, infatti, è ancora visibile la data del 1547 quale anno della sua collocazione. Successivamente, a conseguenza dell'ampliamento della chiesa deciso da don Diego Pappalardo nel 1682, la struttura fu rimossa e collocata in quella che anticamente doveva essere l'entrata nord della chiesa stessa, oggi corrispondente, invece, al salone "Giuseppina Faro" dove si trova integrato. Fortunatamente non subì danni rilevanti in occasione del fortissimo terremoto del 1693, tanto che ancora si trova conservato interamente nei suoi materiali originali. l portale, con il rosone romanico presente alla base del campanile, è l'unico reperto del ‘500 rimasto a Pedara. Oggi si può considerare certamente il monumento più antico del paese.

Il palazzo di don Diego Pappalardo (p.zza don Diego)

La struttura attuale fu voluta dalla famiglia di don Diego intorno al 1660 e da quest'ultimo riedificata dopo il terremoto del 1693. All'esterno si possono ancora ammirare i balconi, le finestre e l'imponente arco con scalinate laterali. Nel cortile interno, al centro di una elegante sopraelevazione "u bagghiu", emerge una grande cisterna che presenta ancora i tipici elementi in pietra lavica ed in ferro battuto.

Il palazzo Papardo-Corvaia, dei discendenti di don Diego Pappalardo (corso Ara di Giove)

Si trova nel corso Ara di Giove, alle spalle della Basilica e fu abitato prevalentemente dalla famiglia Papardo-Corvaia. Il portale d'entrata, costruito con pietra lavica e bianca, è ancora ben conservato nei suoi elementi originari così come il grande cortile interno, bellissimo esempio dell'architettura tipica delle residenze nobiliari etnee del '700.

La villa Laudani (via Laudani)

Parte della costruzione risale probabilmente alla fine del '700, epoca in cui la famiglia Laudani divenne una delle più influenti del paese. Successivamente la fabbrica subì ampliamenti e, durante l'Ottocento, fu portata allo stato attuale.

Il monumento ai Caduti in guerra (piazza don Diego)

Realizzato dallo scultore Vincenzo Torre nel 1925, rappresenta un guerriero morente baciato dalla Gloria.

La “Domus Caritatis di Giuseppina Faro”. Casa Museo

Tra le abitazioni di Pedara, casa “Faro” assume un’importanza rilevante non solo per l’architettura, ma soprattutto perché in questo luogo visse la Serva di Dio Giuseppina Faro a cui la devozione popolare si rivolge con profonda fede. L’edificazione del palazzetto risale probabilmente alla fine del Settecento: è del 1771, infatti, la notizia secondo la quale la famiglia Faro, originaria di Trecastagni, possedeva a Pedara estesi terreni. Tra i suoi componenti si ricordano medici, illustri esponenti della politica nazionale, sacerdoti e religiosi. Uno di essi fu persino Priore Generale dell’Ordine Carmelitano. La costruzione, caratterizzata da un lungo prospetto, comprende una notevole quantità di ambienti a significare l’importanza economica che la famiglia ebbe tanto da diventare, durante la prima metà dell’Ottocento, la più ricca del paese. La struttura, oltre a presentare elementi tipici dell’architettura etnea (dal cortile alle cisterne, alle cantine, ai palmenti per la vinificazione), conserva anche una meridiana posta nella facciata interna rivolta a mezzogiorno. Un articolato progetto di recupero e tutela del complesso architettonico ha permesso, nel 2016, la realizzazione di un percorso espositivo museale e di un laboratorio della creatività dedicati alla Serva di Dio. L’impianto si sviluppa traendo linfa da tre ambiti fondamentali per l’identità del popolo pedarese: la storia, il culto e l’arte, a ciascuno dei quali corrisponde rispettivamente un percorso di visita che ruota attorno alla figura di Giuseppina Faro raccontandone la vita, il contesto familiare, i personaggi, gli ambienti in cui visse.

Museo “Due Palmenti”

È uno spazio museale, dedicato alla valorizzazione del contesto storico-architettonico dei due palmenti storici della città di Pedara.

 

Pedara

 

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