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            Pozzillo

    Dal 1500 una storia ancora da raccontare

     Le origini della piccola e laboriosa borgata marinara, risalgono agli inizi del 1500 anche se accurate ricerche sul territorio e specificatamente nel sottosuolo potrebbe portare alla luce delle sorprese. Pozzillo trae il suo nome da un particolare locale: una striscia chiamata “Punta secca”, in dialetto locale “Pizzu” che con una forma di dialetto locale al tempo diventò “Pizziddu” oggi Pozzillo.

 

     In origine era un piccolo villaggio di pescatori che si allungava per circa un chilometro su una rada di terra lungo la costa.

 

     Il mare però, cui è sempre stata ed è tutt’ora legata la vita del paese, lavorava come nemico nei confronti del territorio su cui sorgevano chiesa ed abitazioni, e fu per questo che già nel 1571 la chiesetta che era dedicata a Santa Maria Stella del Mare fu dichiarata inservibile per cui si pensò di costruirne un’altra più in alto sul livello del mare e più a monte. Ma ciò avvenne solo dopo molto tempo e precisamente nel 1786 e così anche tutto il paese fu ricostruito più in alto con una nuova e ben diversa geometria; degno di nota, il bellissimo portale in pietra lavica lavorato a mano.

 

    Frattanto la nuova chiesa venne dedicata a Santa Margherita il cui culto era stato importato dall’oriente.

 

     Il terzo insediamento urbano sorse ancora più in alto e nel 1860 vi si iniziarono i lavori per la terza chiesa e cioè quella attuale. La costruzione si protrasse per circa dieci anni a causa di un’epidemia di colera che decimò la popolazione fino al 1867.

 

   Sviluppi recenti sembrano destinare Pozzillo a diventare un vero polo di attrazione turistico-culturale con un parco a tema; sono tante le iniziative folkloristiche e culturali di richiamo che si svolgono nel territorio in occasione della festa patronale di Santa Margherita, la sagra del pesce spada che si svolge l’ultimo sabato e domenica di luglio ha contato diecimila presenze, quella del polpo che si svolge il penultimo sabato e domenica di luglio ne ha contati ottomila.

    Come in tutte le borgate marinare, d’inverno la vita scorre lenta, silenziosa e inesorabile, quasi monotona.

 

    Il ritmo incessante del mare, scandisce il tempo nelle sere di luna piena che adagia la sua luce dall’orizzonte alla costa. Questo è lo scorrere del tempo nella vita degli uomini di mare, in un posto di mare.

 

    Il mare, così come il cielo, che poeti e scrittori hanno da sempre utilizzato come citazione di immensità o di bellezza incontaminata così pure di forza della natura, è da sempre stata la forza e la ricchezza delle borgate marinare.

 

   “Chi rispetta il mare raccoglierà i suoi frutti”.

 

Pagina e link collegati a cura dell'Associazione Culturale editrice "Accademia di Arti e Culture".

 
 
 
 
 
 
 
 

 

 

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