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Santa Tecla mare

 
 
 
 
 
 

 

 

 

 

   A Santa Tecla abbiamo incontrato l’avvocato Sebi Leonardi con il quale ci siamo intrattenuti piacevolmente, per la gradevolezza e disponibilità della persona, ed anche per la  cultura della storia locale dimostrata da cui abbiamo imparato alcune cose. Sebi ci racconta, anzi ci porta dentro una realtà genuina, quella degli anni andati, quando sul posto non c’erano ancora i ristoranti ma semplicemente bettole dove si apprezzava la tradizionalissima cucina casalinga, che per molti versi è ancora presente nella cultura locale di chi oggi gestisce la ristorazione.

   Il pescato ed i frutti di mare delle nostre coste, in particolare di quella rocciosa sotto la Timpa, frutto di antiche eruzioni dell’Etna, hanno sapori particolari dovuti anche alla continua miscelazione di correnti di acque dolci provenienti appunto dall’Etna che a contatto con l’acqua salmastra favoriscono una flora sottomarina davvero ricca e nutriente per i frutti di mare ed i pesci. Qui occhi di bue, patelle ed il localissimo “mauro” (una particolare alga commestibile che un tempo si assaggiava nelle bancarelle improvvisate lungo la strada, solitamente condito con olio e limone o aceto), hanno sapori gustosi naturali; poi la sapiente cucina locale fa tutto il resto.

 

    Ci racconta Sebi Leonardi di una sua antica idea trasmessa parecchi anni or sono alla comunità ed oggi probabilmente realizzabile sulla facciata lato mare della chiesa dedicata a Santa Tecla. Un grande Cristo benedicente o Pantocratore realizzato a mosaico, visibile così per tutte le navi che transitano al largo della nostra costa. Suggerisce come impreziosire gli angoli oggi più trascurati, come dare visibilità notturna con illuminazione a led alla garitta, attrazione per i molti turisti che non solo in estate potrebbero apprezzarne la naturale bellezza anche di notte con forse un pizzico di suggestione per il visitatore solitamente meno attento. Pensa a come ingentilire il percorso collina mare per giungere a Santa Tecla, quale invito per il turista che si renderà così conto di trovarsi nel posto più bello che si possa desiderare.

    Sebi Leonardi ricorda con piacere una delle più interessanti e complete memorie storiche, che purtroppo non c’è più, per quanto attiene la storia del posto, è stato sicuramente il sig. Antonino Torrisi inteso “U Capitanu”; fonte inesauribile di notizie, usi e costumi che si sono susseguiti nel tempo e nei luoghi. “U Capitanu”, valente pittore naif, interprete di paziente e certosina ricerca della perfezione della natura, è stato anche autore di un pregevole libro: “Santa Tecla a modo mio”, in cui nell’affermare i concetti storici che hanno contribuito all’evoluzione storico-culturale del piccolo borgo marinaro/ paesino, inevitabilmente poneva degli interrogativi che meritano riflessione: conosciamo davvero tutto su Santa Tecla o ci sono altre cose da porre in evidenza?

   Di questo, grazie a questo piacevole incontro, parleremo nel secondo libro di questa trilogia.

 

 
 
 
 
 
 
 
 

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