Turismo europeo di qualità, la sfida della Presidenza Italiana. In sostanza è quello che noi abbiamo sempre sostenuto parlando di turismo d'èlite grazie al nostro immenso Patrimonio Culturale, Peculiarità e Clima. Attrezziamo il territorio e le strutture. Il Ministro italiano dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo Dario Franceschini ha presentato alla Commissione parlamentare per i Trasporti e il Turismo (Committee on Transports and Tourism, TRAN) il piano d' azione della Presidenza europea italiana. Il Ministro punta ad una transizione in Europa da un turismo di quantità, di massa, a un turismo di qualità, valorizzante il grande patrimonio culturale di ogni Stato membro e dell'Europa - considerata sempre più come scelta turistica unitaria- e stimolante per la crescita e lo sviluppo del settore, ancora non adeguatamente valorizzato e rivestito di importanza strategica. Per la creazione di questa sorta di ''marchio europeo'' a livello turistico, e' necessario investire sul turismo cosiddetto verde, sostenibile a livello ambientale e sociale. Franceschini sottolinea quindi la necessità di una legislazione comunitaria più chiara a riguardo, in modo da poter meglio proteggere sia lo sviluppo economico legato al turismo europeo sia i luoghi in cui tale turismo si sviluppa, scongiurando i pericoli di un turismo ''mordi e fuggi'', frettoloso e dall'impatto devastante sul territorio, tipicamente attuato in Europa dai visitatori extracomunitari. Unitamente e in continuità con questo obiettivo centrale, il Ministro italiano propone lo sviluppo dei piani di mobilità anche per luoghi considerati erroneamente minori, l' investimento nella cultura dell' ospitalità tramite migliori e maggiori formazioni professionali e una maggiore consapevolezza e controllo del turismo su rete - ad esempio tramite migliorie alla normativa sui ''pacchetti viaggio''. Ma noi che ci muoviamo su tutto il territorio, riscontriamo inerzia da parte delle pubbliche amministrazioni. Mazzata finale al sistema siciliano è impasse imposto alle Province Regionali che allo stato attuale servono solo a se stesse. I Comuni dal canto loro, lamentano insufficienti risorse (salvo poi spendere da altre parti) da investire nella promozione di una seria evoluzione della proposta turistica. Oggi le città vivono in solitudine avvolte in un turbinio di proclami, di annunci, di fole, di propaganda fine a stessa ma, il silenzio assordante della politica e di chi ne rappresenta il potere lascia ancora più soli i cittadini in balia dell'involuzione costante ed inarrestabile che sta degradando il tessuto sociale lasciando sul territorio cumuli di macerie sociali e reali. Perchè noi, come Associazione Culturale, da sempre invochiamo maggiore attenzione verso il turismo culturale, per intenderci verso la preservazione, tutela, conservazione, valorizzazione, promozione ed eventuale gestione del Patrimonio Culturale - mobile, artistico e architettonico? Perchè nel contesto sociale tali attività, rasserenando l'animo, infondono nello spirito di ognuno creatività, attenzione ed amore per la città. Oggi la maggior parte dei sindaci riserva per se i settori del turismo e dei beni culturali che di fatto poi rimangono nei cassetti. Abbiamo riscontrato in taluni casi di deleghe assegnate ad assessori fuori materia di cui oggi prendiamo atto dei danni causati per incuria ed incompetenza. Abbiamo assistito ad una sistematica snaturazione delle vocazioni naturali dei territori. Centri storici invasi da bancarelle generiche, da arrusti e mangia, da venditori ambulanti di ogni genere di mercanzia. Tutto questo alimenta il turismo. A noi pare di no. Ci siamo spesso proposti, come Associazione Culturale "Accademia di Arti e Culture" per dare una svolta alla politica del caso; non ci hanno degnato di risposta. Rosario Rigano |