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L’amore
Quando
le lingue non contenevano ancora i fronzoli e le frasi fatte dei nostri giorni.
La storia qui
raccontata contiene un momento idiliaco e armonioso tra due persone idealizzate
in un momento preistorico e potrebbe essere realmente accaduta nel contesto di
altri eventi documentati, quindi avvenuto in un periodo che oscilla tra il 1300
e il 1270 a.C. nell’area compresa tra Stazzo - Santa Tecla (Acireale) e Acitrezza - San Giovanni Li Cuti (Catania). Tutto ha inizio con l’approdo dei
Siculi nel golfo, o comunque nell’area più idonea di Capomulini per poi
evolversi tra l’Area Gazzena, Anzalone (Acireale), Acitrezza (Vampolieri)
Reitana e Santa Venera al Pozzo (Acicatena). Oltre che lungo il corso del
torrente Lavinaio-Platani.
La narrazione
contiene uno o più passaggi di cui non abbiamo testimonianze certe che tuttavia
non potrebbero essere contemplate dai freddi reperti perché si tratta di
emozioni, passioni e sensazioni che portano all’amore. Una storia d’amore in un
tempo in cui le lingue non contenevano ancora i fronzoli verbali dei nostri
giorni. Che non esprimevano ancora i concetti inerenti i sentimenti, le
emozioni, le sensazioni e dell’amore. Lo scopo della vita, vivere o vegetare,
essere o subire, evolversi o stagnare.
Innamorarsi in
un’epoca preistorica può rappresentare un motivo di sensibilità, di culture o
civiltà oppure di sentimenti umani mai documentati. Nella ricerca si è dato
poco, per non dire nessuno spazio all’animo umano, alla sua ricerca di pace
interiore e di serena coesistenza obbedendo più ai sentimenti che all’egoismo o
agli istinti bestiali scatenati da bieca cecità come dalla poca ragionevolezza.
Il libro pone delle riflessioni sulla vera natura dell’uomo, della sua fragilità
dimostrata dalla facile manipolazione culturale e dall’uso dell’ignoto (la non
conoscenza) come clava per creare sudditanza. La storia dei popoli non va’
letta, va’ analizzata, interpretata con il contributo delle più recenti scoperte
e corrette letture dei dati. Solo così si potrà capire l’origine e l’identità di
un popolo e delle sue attuali manifestazioni sociali e culturali.
Uomini
che hanno affrontato valichi montani, solcato mari, attraversato deserti e
combattuto per raggiungere una nuova meta dove esprimere le loro culture e
civiltà, approdano su una delle più belle e invitanti coste che avessero mai
visto. Sono i Siculi.
Siculina.
L'amore non ha né tempi né luoghi |
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In
quante forme può manifestarsi l’amore.
Amore è sentimento, passione. Amore è sensibilità,
predisposizione a provare emotività. Amore è
tenerezza, affettuosità ma, la globalità di questi
sentimenti o cause di essi può essere riversata solo
sulla persona di cui ci si innamora? Ma soprattutto
quali effetti ha prodotto sulla persona nei tempi in
cui non eravamo ancora sopraffatti e inficiati dalle
migliaia di sdolcinature prodotte dalle lingue che
oggi parliamo? Possiamo oggi immaginare la
condizione emotiva dell’uomo primitivo nei confronti
di tale stato d’animo e se lo stesso ne veniva
condizionato? Stati di alterazione o di totale
rilassamento che potevano cogliere sia l’uomo che la
donna senza che gli stessi se ne fossero resi conto
o avessero già compreso la magia dell’innamoramento.
Proviamo ad immaginare lo status del tempo ma
analizziamo l’effetto che il più nobile dei
sentimenti ha prodotto nell’arte, nelle espressioni
artistiche verbali e non; ripercorriamo alcuni dei
passaggi più importanti che possiamo documentare
nella musica, nella scultura, nella pittura e nel
rapporto umano. “L’amore può avere, come ha, mille
forme di espressione, mille sfaccettature, mille
ambiti di manifestazione e di espressione. Il
meraviglioso orgasmo sensoriale che avvolge Siculina
sta per manifestarsi nel suo più grande desiderio:
ribellarsi a quella oppressione sistematica e da
tutti accettata per spirito di comunità. L’amore è
agli antipodi della sudditanza e la spigliata
interpretazione che ella ne vuol dare non trova
spazio in un clan tanto ossequioso delle
disposizioni quanto delle imposizioni. Ribellarsi e
correre i rischi oppure obbedire, sempre e comunque
e morire dentro per l’eternità. Amore è libertà di
essere felici, di poter esprimere i propri
sentimenti, di scegliere un colore, un amore, un
sapore come pure la possibilità di una delusione.
Amore è dedicare la propria esistenza alla ricerca
della bellezza per crescere, per evolversi e
maturare la coscienza che dare, quanto avere in
termini di umanità, è fondamentale quanto il
principio per cui non farai mai ad un altro ciò che
non vorresti fosse fatto a te”. Questo è un
principio di buon senso, non appartiene a nessun
credo religioso né politico; esso appartiene
all’uomo di buona volontà.
Rosario Rigano
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Abstract dell'Opera Omnia in uscita
neo prossimi giorni.
“Siculina.
Primordi, aurore di culture e civiltà” è
l’Opera Omnia che definisce e analizza in sintesi le
cinque pubblicazioni avvenute nel 2021 per la “Collana
Siculina”, imperniate esclusivamente sulla
Narrativa di Ambientazione Storica Siciliana, o
meglio riguardante origini, storia, culture e
civiltà che hanno formato l’identità storica del
siciliano odierno.
Le quattro foto
di copertina fanno riferimento ai possibili percorsi
che l’uomo avrebbe fatto per giungere fino ai nostri
mari, partendo dai ghiacci e/o steppe siberiane,
oltrepassando valichi montani, fiumi e mari per
giungere infine alle coste adriatiche e poi a quelle
della Sicilia orientale che, secondo Ellanico da
Lesbo, nativo di Mitilene, avrebbero visto uno degli
approdi dei Siculi nel tratto compreso tra Naxos e
San Giovanni Li Cuti ma più specificatamente
all’ombra del vulcano Etna in un’area compresa tra
l’attuale Santa Tecla e Ognina di Catania. Ma sono
qui narrati altri percorsi che l’essere umano
avrebbe affrontato attraverso la terraferma, deserti
e grandi laghi o il mar Nero per giungere poi alle
isole greche attraverso il Bosforo, il mar di
Marmara e lo stretto dei Dardanelli, seguendo la
rotta dei Monsoni almeno duemila anni prima delle
navi romane.
Cinque libri già pubblicati durante l’anno 2021 sono
l’inizio di una collana, essi colmano in parte circa
800 anni di storia antecedente il periodo
greco-romano, ignorati e caduti nell’oblio.
Il primo libro, “Siculina. Orfanella nella
vita di un Re”, pone l’attenzione su un periodo
di circa dieci anni, della vita e delle opere del Re
Ducezio fino alla sua fine terrena avvenuta nel 440
a.C. La storia narrata si svolge tra l’area del
calatino, Mene (Mineo e Palaka-Paliké), Katana
(Catania) e nel messinese a Kalé Akté (Caronia).
Il secondo, “Siculina. Una shekelesh
proemio di Sicilia”, narra il possibile approdo
ed interazione di parte, non necessariamente
minoritaria dei Siculi, nell’area di Capomulini,
loro interazione e commistione con facies e culture
sicane/castellucciane, evidenziando nel contempo le
bellissime e irripetibili borgate marinare sotto la
Timpa di Acireale.
Il terzo, “Siculina. Tempi Luoghi Eventi”,
titolo della trilogia +2, scorre le varie
dominazioni che si sono succedute in Sicilia dai
romani fino all’autonomia della regione Sicilia.
Il quarto, “Siculina. Romanzo ancestrale”,
ripercorre, con la storyteller Siculina, il
lunghissimo viaggio/migrazione intrapreso dalle
moltitudini di genti, di varie origini ed etnie,
dalla Valle dell’Indo fino all’Italia e alla
Sicilia. Tra di loro c’erano anche i Siculi.
Riguardo il sottotitolo, “Il senso della vita, con
gli occhi e il sentimento di una bimba”, pone
Siculina come paladina per il rispetto dei diritti
umani, di bambine, ragazze e donne beluci (Belucistan
pakistano).
Il quinto, “Siculina. L’amore non ha né
tempi né luoghi”. L’amore è in ogni tempo, in
ogni parte della terra. Nella preistoria: Quando le
lingue non contenevano ancora i fronzoli e le frasi fatte
dei nostri giorni.
Detti libri ricoprono un’importanza culturale nel
momento in cui i ragazzi di scuola media affrontano
la geostoria locale, conoscenza e soprattutto
coscienza del proprio territorio di appartenenza,
nei locali siti culturali dal punto di vista
storico, archeologico, paesaggistico e
naturalistico, in virtù delle poche nozioni,
obsolete e imprecise, contenute nei libri di testo.
I testi dei libri della “Collana Siculina”
sono aggiornati con recentissime scoperte
archeologiche, nuove interpretazioni e valutazioni
da parte di valenti glottologi e linguisti e
soprattutto di nuove e più accurate evidenze
ottenute grazie all’uso della genetica.
Rosario
Rigano. |
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