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Siculina. Primordi, aurore di culture e civiltà
 

    Abstract dell'Opera Omnia.

  Siculina. Primordi, aurore di culture e civiltà” è l’Opera Omnia che definisce e analizza in sintesi le cinque pubblicazioni avvenute nel 2021 per la “Collana Siculina”, imperniate esclusivamente sulla Narrativa di Ambientazione Storica Siciliana, o meglio riguardante origini, storia, culture e civiltà che hanno formato l’identità storica del siciliano odierno.

   Le quattro foto di copertina fanno riferimento ai possibili percorsi che l’uomo avrebbe fatto per giungere fino ai nostri mari, partendo dai ghiacci e/o steppe siberiane, oltrepassando valichi montani, fiumi e mari per giungere infine alle coste adriatiche e poi a quelle della Sicilia orientale che, secondo Ellanico da Lesbo, nativo di Mitilene, avrebbero visto uno degli approdi dei Siculi nel tratto compreso tra Naxos e San Giovanni Li Cuti ma più specificatamente all’ombra del vulcano Etna in un’area compresa tra l’attuale Santa Tecla e Ognina di Catania.  Ma sono qui narrati altri percorsi che l’essere umano avrebbe affrontato attraverso la terraferma, deserti e grandi laghi o il mar Nero per giungere poi alle isole greche attraverso il Bosforo, il mar di Marmara e lo stretto dei Dardanelli, seguendo la rotta dei Monsoni almeno duemila anni prima delle navi romane.

   Cinque libri già pubblicati durante l’anno 2021 sono l’inizio di una collana, essi colmano in parte circa 800 anni di storia antecedente il periodo greco-romano, ignorati e caduti nell’oblio.

   Il primo libro, “Siculina. Orfanella nella vita di un Re”, pone l’attenzione su un periodo di circa dieci anni, della vita e delle opere del Re Ducezio fino alla sua fine terrena avvenuta nel 440 a.C. La storia narrata si svolge tra l’area del calatino, Mene (Mineo e Palaka-Paliké), Katana (Catania) e nel messinese a Kalé Akté (Caronia).

   Il secondo, “Siculina. Una shekelesh proemio di Sicilia”, narra il possibile approdo ed interazione di parte, non necessariamente minoritaria dei Siculi, nell’area di Capomulini, loro interazione e commistione con facies e culture sicane/castellucciane, evidenziando nel contempo le bellissime e irripetibili borgate marinare sotto la Timpa di Acireale.

   Il terzo, “Siculina. Tempi Luoghi Eventi”, titolo della trilogia +2, scorre le varie dominazioni che si sono succedute in Sicilia dai romani fino all’autonomia della regione Sicilia.

   Il quarto, “Siculina. Romanzo ancestrale”, ripercorre, con la storyteller Siculina, il lunghissimo viaggio/migrazione intrapreso dalle moltitudini di genti, di varie origini ed etnie, dalla Valle dell’Indo fino all’Italia e alla Sicilia. Tra di loro c’erano anche i Siculi. Riguardo il sottotitolo, “Il senso della vita, con gli occhi e il sentimento di una bimba”, pone Siculina come paladina per il rispetto dei diritti umani, di bambine, ragazze e donne beluci (Belucistan pakistano).

   Il quinto, “Siculina. L’amore non ha né tempi né luoghi”. L’amore è in ogni tempo, in ogni parte della terra.  Nella preistoria: Quando le lingue non contenevano ancora i fronzoli e le frasi fatte dei nostri giorni.

   Detti libri ricoprono un’importanza culturale nel momento in cui i ragazzi di scuola media affrontano la geostoria locale, conoscenza e soprattutto coscienza del proprio territorio di appartenenza, nei locali siti culturali dal punto di vista storico, archeologico, paesaggistico e naturalistico, in virtù delle poche nozioni, obsolete e imprecise, contenute nei libri di testo. I testi dei libri della “Collana Siculina” sono aggiornati con recentissime scoperte archeologiche, nuove interpretazioni e valutazioni da parte di valenti glottologi e linguisti e soprattutto di nuove e più accurate evidenze ottenute grazie all’uso della genetica.  

 Rosario Rigano.

 

 

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By Rosario Rigano

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