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Analisi del libro

 

 

Secondo libro della trilogia "Tempi Luoghi Eventi"

Siculina, una Shekelesh proemio di Sicilia

 

L'Associazione Culturale editrice "Accademia di Arti e Culture" favorisce l'ingresso di nuovi iscritti/e con piccole quote di adesione.

 L'Associazione consente la massima partecipazione a tutti gli iscritti ad ogni evento, locale o regionale.

 

Il Presidente

Rosario Rigano

 
 
 
 

  

   In questo libro, il secondo della trilogia, Siculina prende per mano il lettore e lo conduce dentro una storia che non è mai stata raccontata. Siculina è la nostra storyteller, ella vive in prima persona le vicissitudini del popolo dei Siculi sin dal loro sbarco sulle coste della Sicilia avvenuto intorno al 1270 a.C.. Nessuno ha mai precisato il luogo esatto in cui questo popolo di navigatori siano approdati. Per Ellanico di Mitilene essi hanno toccato le sponde nell’area ionica della Sicilia orientale per poi inoltrarsi dentro questo immenso e rigoglioso luogo ricco di vegetazione che essi chiamarono Trinakiya (Trinacria) che in lingua Sanscrita significa anche giardino o luogo ricco/pieno di vegetazione spontanea.

 

Siculina, una Shekelesh proemio di Sicilia

 

   Uno degli scopi di questa mia narrazione è il tentativo di dimostrare come nei tempi siamo passati costantemente da evoluzioni in involuzioni e viceversa in tempi relativamente brevi e in un certo periodo a causa della cattiveria umana, che cominciò a manifestarsi con la nascita delle prime aggregazioni di tipo istituzionale, prima l’uomo libero non manifestava cattiveria ma anzi buon senso e talune azioni venivano messe in atto per necessità altrimenti irrisolvibili.

   Nell’analisi del comportamento umano, si evince, nella natura dell’uomo, l’istinto di sopravvivenza ancor prima della cattiveria per il predominio sull’altro. Indubbiamente la cattiveria e tutto quanto commesso sono nati dopo, assai dopo.

   Il giogo che maggiormente mi ha imbrigliato, nell’analisi delle culture, è stato quello di imposizioni spacciate per religioni che i popoli culturalmente più arretrati hanno recepito e quelli più furbi utilizzato.

   Mi chiedo: C’è mai stata l’esigenza di così tanti “credi religiosi” imposti con persecuzioni e sopraffazioni? La risposta c’è e la si trova scorrendo queste pagine.

   Il dubbio e la paura dell’ignoto hanno condizionato l’uomo per moltissimi millenni ed ancora oggi accade per via delle scaramanzie; le paure dei nostri tempi.

   Abbiamo percorso e visitato, insieme ai molti interlocutori in cui mi sono imbattuto, un tempo lunghissimo e molte parti della terra. Nei posti in cui, le tracce lasciate dall’uomo ci hanno portato, abbiamo scoperto cose, facies, usi e costumi, condizioni di vita varie ma a volte anche comuni a molte tribù e spesso popoli e pure attuali in certe parti della terra, se non addirittura più arretrate.

   Mehrgarh è sicuramente una tra le più importanti scoperte fino ad oggi riscontrate perché svela connessioni importanti, anzi un vero anello di congiunzione tra mondi che ad oggi non avevano apparentemente nessun legame. Novemila anni sono un salto imponente ed importante a ritroso nel tempo. Ciò che “viveva” nel 7000 a.C. è ancora in fase di più accurate indagini e verifiche. Non era semplice e neppure opinabile che da lì potessero partire così tante nuove direzioni, in entrata e in uscita. Perchè a Mehrgarh da qualche parte sono arrivati, e un sito che poteva ospitare fino a 25.000 individui non nasce dall’oggi al domani e neppure svanisce nel nulla nello stesso tempo.

    Rosario Rigano

 

  

 

 

 

 

 

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By Rosario Rigano

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