I percorsi culturali a partire dal centro urbano

     La cittadina offre diversi punti di partenza per godibili itinerari a piedi: da Palazzo Riggio-Carcaci, uno dei punti cruciali sia storicamente che paesaggisticamente, inizia un percorso che tocca tutto il centro urbano nella parte più monumentale.

     Palazzo Riggio-Carcaci, oggi in nostalgico stato di decadenza, ci riporta attraverso la sua grandiosità e ricchezza strutturale ai fasti dei secoli scorsi. Il sito su cui sorge si affaccia ad est, offrendo un notevole panorama che dal verde pendio del vulcano degrada verso il mare. Esso è posto a cavallo di via Vittorio Emanuele, un tempo chiamata via Ferdinandea, via con struttura a gradoni e non a pendenza continua come oggi. Tale strada, che percorreremo e che collegava i paesi dell'Etna al mare, inizia proprio sotto Palazzo Riggio-Carcaci e tira dritto fino alla piazza Maggiore, vero salotto della cittadina, scenograficamente conclusa dal barocco prospetto della chiesa di San Michele. Percorrendo il basolato di via Vittorio Emanuele, incontreremo sulla destra Palazzo Amico, edificato nel 1881, e ancora dopo l'ex palazzo comunale della fine del '700, attualmente sede della biblioteca comunale. Salendo ancora troveremo sulla destra Casa Maugeri, edificio da poco ristrutturato ed adibito a caserma dei Carabinieri, conserva il più bel portale in pietra lavica del paese. Rosoni e mascheroni, secondo la tradizione artistica, esprimono l'abilità delle maestranze santantonesi.

     Subito dopo, la via Vittorio Emanuele incrocia via Tenente Nicola Maugeri e forma all'intersezione quattro angoli detti "Quattru Cantuneri". Gli edifici che finirebbero ad angolo, sono stati tagliati e danno nel loro taglio concavo un aspetto circolare alla piazzetta su cui si affacciano. Quattro le case che si prospettano sullo slargo, simmetrici i balconi, le mensole e le finestre offrendo in scala ridotta un motivo urbanistico molto usato nelle maggiori città siciliane.

     Dopo i "Quattru Cantuneri" in salita incontriamo il collegio "Santa Maria della Provvidenza". edificato nel 1812 come convento di clausura, mantiene intatto il suo prospetto legato alla cultura architettonica della seconda metà del '700. Sempre sulla destra, in salita, l'attuale Casa Pulvirenti e subito dopo casa Cavallaro arrivando, poco prima di piazza Maggiore, presso casa Amico. Trattasi di edifici a corpo semplice ma di gradevole impatto visivo che si sviluppano longitudinalmente lungo l'asse viario, con terrazzini collocati sulle ali laterali e graziosi portoni d'entrata posti al centro della struttura.

     Sul lato sinistro di via Vittorio Emanuele, al civico 12, troviamo palazzo Puglisi; sotto la chiave di volta del portone d'ingresso leggiamo 1799, anno in cui è stato edificato. E' uno dei palazzi in cui il barocco siciliano si esprime magistralmente a cominciare da un massiccio cornicione per poi continuare con fregi e magnifici portali. Dall'alto di via Vittorio Emanuele potremo vedere sullo sfondo, come scenografico compimento dell'asse viario, l'imponente collocazione del palazzo Riggio-Carcaci di generosa volumetria, il segnale architettonico-politico più maestoso dell'area. Dalla piazza si dipartono altre strade come la via Roma, che conduce alla chiesa di Santa Maria degli Ammalati e poi verso Lavina e via Spirito Santo in fondo alla quale è collocata la chiesa della Madonna dei Tribolati. A sinistra della Piazza, in prosecuzione con via Spirito Santo, inizia la via Regina Margherita, in essa vi ha sede il Municipio, la chiesa di San Michele Arcangelo di cui il visitatore apprezzerà il bellissimo campanile e l'elegante geometria dell'intera struttura Lungo la stessa via incontriamo la chiesa di San Biagio con la sua mole sviluppata tutta in verticale ed il suo prospetto irregolare posto all'angolo di un incrocio. A seguire Palazzo Cantarella, Casa Quagliata e poi da via Marchese di Casalotto un altro gioiello dell'architettura signorile di Aci Sant'Antonio: il Palazzo del Barone Spitaleri, secondo per importanza storico-politica a quello dei Riggio-Carcaci, ha origini sicuramente ascrivibili al XVIII sec.. La maestosità del prospetto fa presupporre che la facciata doveva colta con un unico sguardo di insieme e che quindi l'assetto urbano intorno alla costruzione non fosse quello di adesso.

     Come tutti i paesi etnei anche Aci Sant'Antonio offre la possibilità di visitare edifici rurali: nelle zone circostanti il centro diversi i palmenti e i casolari ben conservati.

     Fin qui la descrizione offerta dalle guide collazionate dalle amministrazioni comunali che si sono succedute e che i valenti ricercatori hanno prodotto per descrivere la preziosità dei beni mobili artistici e architettonici presenti sul territorio. Il lavoro continua per approfondire "conoscenza e coscienza" dei beni culturali con l'apporto-ausilio dei giovani santantonesi i quali si renderanno protagonisti, grazie al nostro prossimo premio letterario: "Nell'arte, il sentimento del tempo" volto all'approfondimento della storia e delle culture locali.                 

 

Aci S. Antonio