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   I Comuni del Parco dei Nebrodi

19 in provincia di Messina (Acquedolci, Alcara Li Fusi, Capizzi, Caronia, Cesarò, Floresta, Galati Mamertino, Longi, Militello Rosmarino, Mistretta, Raccuja, Sant’Agata Militello, Santa Domenica Vittoria, San Fratello, San Marco d'Alunzio, Santo Stefano di Camastra, San Teodoro, Tortorici, Ucria).

3 in provincia di Catania (Bronte, Maniace, Randazzo).

2 in provincia di Enna (Cerami, Troina).

Sulla base del censimento del 2001, in questi Comuni risiede una popolazione complessiva di 96.532 abitanti con una densità media di 56,5 abitanti per Km2.

I centri più popolosi sono Bronte (18.512 abitanti), Sant’Agata Militello (12.876) e Randazzo (11.223); quelli più piccoli Longi (1.653), San Teodoro (1.578), Santa Domenica Vittoria (1.173) e Floresta (637). Il Comune più basso è Sant’Agata Militello (m. 25 s.l.m.), quello più alto Floresta (m. 1.275 s.l.m.), che è anche il più alto della Sicilia.

Vetrina panoramica dei prodotti tipici (ma non solo) dei Nebrodi

La cucina dei Nebrodi, espressione di antica e consolidata cultura contadina è semplice ma allo stesso tempo ricca di sapori e molto nutrienti. I prodotti alimentari trovano la massima espressione in quelli caseari e degli insaccati. Il gustoso pecorino, la provola, la delicata ricotta e tante altre specialità sono ancora oggi opera delle sapienti mani dei pastori. Rinomati i salumi ottenuti con le carni del suino nero dei Nebrodi; pregiate le produzioni di olio d’oliva, miele, nocciole, castagne, e frutti di bosco; saporite le conserve di funghi, di pomodori,di melanzane, carciofini e tantissime altre. Molto apprezzati i dolci: ramette, fiammelle, paste di mandorla, chiacchiere, pignolata, biscotti a latte ecc..

I cibi del territorio meritevoli di essere provati, anche in un piano alimentare controllato formulato da un professionista della nutrizione, oltre a moltissime erbette aromatiche e frutti spontanei sono:

il pesce azzurro, come le alici (in dialetto chiamate “anciove” o “masculina”), che non solo è tra i più economici in pescheria, ma è sempre fresco e consigliabile per le qualità nutrizionali delle carni, molto digeribili con netta prevalenza dei noti omega 3, gli acidi grassi polinsaturi che proteggono il nostro cuore;

l’olio extravergine d’oliva, che, come dimostrato da numerosi studi clinici, è il più adatto all’alimentazione tra i grassi alimentari di largo consumo, in quanto ricco di acidi grassi monoinsaturi (tra le sostanze grasse sono le più attive per la prevenzione dei disturbi cardiovascolari) e polifenoli (potentissimiantiossidanti naturali), ma povero di grassi saturi (responsabili dell’aumento del colesterolo nel sangue e legati a problemi come l’occlusione delle arterie, l’arteriosclerosi, l’infarto del miocardio). I polifenoli hanno un sapore amaro e piccante, quindi se in un olio si ritrovano queste due note di sapore, significa che i polifenoli sono presenti ed è quindi buono. I nostri Nebrodi hanno un olio extravergine d’oliva che ha avuto la Denominazione di Origine Protetta (meglio nota come DOP), un marchio di tutela attribuito dall’Unione Europea agli alimenti quando le caratteristiche qualitative dipendono essenzialmente dal territorio in cui sono stati prodotti. Si tratta dell’olio extravergine d’oliva “VALDEMONE DOP”, prodotto da piante (o cultivar) del nostro territorio chiamate “Santagatese”, “Ogliarola messinese” e “Minuta” (o nasitana), con spiccate presenze di polifenoli;

Agrumi, in particolare il Limone verdello, il Limone Interdonato e il Limone in seccagno di Pettineo, che, oltre ad essere frutti ricchi di vitamina C, sono ottimi per condire (insieme all’olio extravergine d’oliva) i nostri piatti di pesce o di carne;

Suino Nero dei Nebrodi, allevato nel  bellissimo Parco dei Nebrodi allo stato semibrado in ampie zone adibite a pascolo (solo in limitati casi si ricorre all’integrazione alimentare). E’ inserito tra i Presìdi Slow Food, produzioni tradizionali che valorizzano i territori, recuperano antichi mestieri e tecniche di lavorazione, salvando dall’estinzione razze autoctone. Le parti magre delle carni, da consumare con dovuto giudizio, sono certamente genuine, ricche di nutrienti salutari, preferibili rispetto ad animali allevati in modo intensivo;

Provola dei Nebrodi, anch’essa inserita tra i Presìdi Slow Food, è un tradizionale caciocavallo siciliano prodotto artigianalmente dai casari dei nostri Nebrodi con latte vaccino crudo e caglio d’agnello o di capretto. Prima della filatura la pasta è manipolata a lungo con una tecnica simile a quella usata per impastare il pane, grazie alla quale il formaggio tende a sfogliarsi in bocca. È un ottimo formaggio da tavola, utilizzato anche come ingrediente in alcuni nostri piatti tipici. Acquisisce tutte le proprietà nutrizionali del latte prodotto da animali che vivono in zone incontaminate;

Sono moltissime le qualità di salame che si trovano in giro per il territorio e tutti di produzione propria.

Nocciole dei Nebrodi, in dialetto nucidde, sono una varietà coltivata in particolare a Tortorici, Ucria, Castell’Umberto, Longi, Galati Mamertino, San Salvatore di Fitalia e Sinagra. Con la caratteristica forma tonda, sono molto apprezzate per la loro consistenza, per il loro aroma e per il profumo intenso. Dopo la mandorla, la nocciola è il frutto che contiene il maggiore quantitativo di vitamina E, insieme a composti fenolici, sali minerali e acidi grassi monoinsaturi, che, assunti in modo bilanciato, possono aiutare a mantenere in salute l’apparato cardiovascolare e a tenere sotto controllo il colesterolo;

Miele dell’Ape Nera Sicula, anch’esso inserito tra i Presìdi Slow Food, è prodotto da un’ape nera tipica del nostro territorio, che è molto docile, tanto che non servono maschere nelle operazioni di smielatura, è molto produttiva – anche a temperature elevate, quando le altre api si bloccano – e sopporta bene gli sbalzi di temperatura. La nera sicula inoltre sviluppa precocemente la covata, tra dicembre e gennaio, evitando il blocco invernale comune alle altre specie, e consuma meno miele delle altre api. Il miele di ape nera sicula è particolarmente apprezzato dal punto di vista organolettico, anche rispetto a quello prodotto con le api di altre razze.

Tutti i prodotti descritti hanno oggi regole di produzione (o disciplinari) sempre più precisi che tendono a certificarne la qualità; sono anche inclusi nell’apposito elenco dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali italiani (PAT), istituito dal Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali (Mipaaf) con la collaborazione della Regione Siciliana. Dal punto di vista etico, poi, i nostri produttori stanno lavorando con molta serietà, per consentire a questi prodotti dei Nebrodi di diventare una vera eccellenza non solo culinaria, ma anche nutrizionale. Tutte le varietà di cucina tradizionale, si prestano molto alle interpretazioni personali di ogni cuoco, alla sua preparazione, filosofia dei menu e soprattutto fantasia, tanta fantasia.

Accanto a questi prodotti della provincia messinese, in un’ipotetica “Dieta dei Nebrodi”, potremo certamente inserire anche le ottime verdure siciliane, come le Cipolle di Giarratana, il Pomodoro di Pachino, l’Aglio rosso di Nubia o i capperi delle nostre isole minori, nonché la nostra buona frutta, come, ad esempio, le Arance rosse di Sicilia o il Ficodindia dell’Etna.

 

http://www.parcodeinebrodi.it/?idp=13

 

 

 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

 

 

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