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Degrado architettonico e decoro urbano:

Naturalmente inscindibili

 

     Il decoro urbano è il biglietto da visita della città, dei suoi abitanti e di chi li rappresenta a livello istituzionale; esponenti politici locali, sindaco, giunta, consiglio comunale, apparati burocratici. Nessuno escluso.

 

     Sono pochi, se intelligentemente ed ordinatamente ripartiti, i provvedimenti e gli accorgimenti per far si che la città possa evolversi in positivo ovvero restituire dignità architettonica al centro storico e rimediare alle diverse forme di degrado in corso anche su vasta parte del territorio. Le facciate degli edifici devono considerarsi la parte migliore della scena urbana pertanto l'aspetto cromatico ed organizzativo complessivo insieme al disegno originario della della stessa assumono primaria importanza nell'esaltare l'immagine del centro storico. Gli interventi "personalizzati" danno all'edificio una immagine diversa estranea ad ogni riferimento storico.

 

     L'amministrazione comunale, in primis il sindaco, darà l'indirizzo politico acchè questo possa realizzarsi.

     Cavi elettrici e telefonici, tubazioni del gas, tubazioni acquedotto deturpano e non rendono leggibile il disegno originario della facciata.

     Gli elementi tecnologici privati: campanelli, citofoni, videocitofoni, cassette postali, impianti di condizionamento d'aria, antenne e paraboliche televisive, corpi illuminanti concorrono alla suddetta lettura dell'ordito del palazzo nel suo complesso.

    

     CAVI ELETTRICI E TELEFONICI

     Nel caso di restauro complessivo di facciate è tassativo riordinare in modo organico i cavi della rete elettrica e telefonica attualmente riuniti in modo disorganico nel prospetto principale, in modo da rendere pienamente leggibile l’impianto architettonico e nel contempo occultare il più possibile alla vista la presenza dei cavi.

     L’Amministrazione Comunale si deve impegnare a stabilire con gli Uffici Tecnici degli enti erogatori dei servizi pubblici un riordino totale delle reti distributive, concordando metodi e tempi operativi.

     Per accogliere ed organizzare in facciata tutti i cavi ed i fili degli impianti di illuminazione pubblica, ENEL e telefoni, dove possibile, si devono creare apposite scanalature interne alle murature o condotti atti allo scopo oppure interrare.

     I criteri di riordino per gli interventi sono i seguenti:

• Realizzazione di condotti sotto traccia atti a raccogliere i cavi; in alternativa

• Calate verticali poste in corrispondenza dei confini delle unità edilizie (che non necessariamente corrispondono ai confini della proprietà).

     Le calate dei cavi possono essere nascoste dai pluviali di gronda.

• Percorsi orizzontali posti sotto il manto di copertura, immediatamente al di sopra del canale di gronda.

• I cavi possono essere posti al di sopra delle fasce di marcapiano, fasce di gronda o fasce marcadavanzale, il più possibile arretrati per essere occultati alla vista. In questo caso i cavi dovranno essere dipinti nello stesso colore della fascia.

     In generale, ovviamente, si raccomanda il rispetto assoluto delle presenze di pittura murale e di decorazioni ornamentali plastiche.

     TUBAZIONI DEL GAS

     Le tubazioni del gas, di norma, non possono essere installate a vista sulla facciata. Le tubazioni, per quanto previsto da norme di sicurezza, devono trovare alloggiamento nelle facciate interne, nascoste alla vista dalla pubblica via.

   In casi eccezionali, qualora non sia possibile altrimenti, su specifica autorizzazione, le tubazioni saranno collocate sulla facciata principale, In questo caso estremo, le tubazioni dovranno essere ordinatamente allineate in una delle estremità della facciata e convenientemente dipinte dello stesso colore della facciata stessa, nascoste dai canali di gronda.

     Sulla facciata prospiciente la pubblica via è tollerata solo la tubazione principale che non può superare l’altezza di 50 cm. Dalla quota del piano stradale.

     La tubazione deve essere installata in una apposita scanalatura Il contatore del gas deve trovare alloggiamento in un apposito luogo all’interno dell’edificio.

    Se ciò non fosse possibile è tollerata l’installazione in facciata in una apposita nicchia opportunamente occultata da una chiusura, a filo di facciata:

• gli sportelli dovranno essere in ghisa, colore ferro naturale o colore della facciata;

• su facciate intonacate si ammettono sportelli in plastica a filo, opportunamente trattati per accogliere un intonachino identico a quello di facciata;

• su facciate a mattone faccia a vista saranno consentiti sportelli con telai in ferro e cornici possibilmente a scomparsa e rivestimento con gli stessi mattoni (recuperati) dalla facciata.

     TUBAZIONI ACQUEDOTTO

    Le condutture dell’acqua non possono essere posizionate in facciata. Il contatore principale deve trovare alloggiamento in un apposito luogo all’ interno dell’edificio.

     Se ciò non fosse possibile, è consentibile l’installazione in facciata in una apposita nicchia ordinatamente allineata con quella del gas e opportunamente occultata da una chiusura, a filo facciata. La nicchia deve essere dipinta dello stesso colore della facciata o della zoccolatura a seconda della posizione assegnata.

     ELEMENTI TECNOLOGICI PRIVATI

     Gli elementi tecnologici privati presenti in facciata sono i seguenti:

a. campanelli, citofoni, videocitofoni

b. cassette postali

c. impianti di condizionamento d’aria

d. antenne e paraboliche televisive

e. corpi illuminanti

     Il Piani di Riqualificazione prescrivono l’obbligo di rispettare l’ordito architettonico della facciata nelle operazioni di installazione di impianti tecnologici privati.

     Gli interventi dovranno essere così regolamentati:

     a) campanelli citofoni videocitofoni.

    L’apposizione di campanelli, citofoni e videocitofoni deve avvenire preferibilmente negli sguinci del vano porta, ma non sugli stipiti lapidei.

     Se ciò non fosse possibile devono trovare opportuna collocazione in facciata, ai fianchi dell’ingresso, in modo da non alterare e coprire gli elementi architettonici.

     E’ ammessa l’installazione sul portone di ingresso, purchè la valenza storico - artistica del serramento lo consenta.

    Non sono ammessi singoli campanelli, nel caso di più appartamenti i campanelli dovranno essere ordinati in un’unica pulsantiera.

• Le apparecchiature sopraccitate devono essere collocate a filo della facciata è ammessa una protezione lievemente aggettante.

• Le apparecchiature devono essere realizzate con materiali consoni alla tradizione della città storica: materiale lapideo locale, ottone, bronzo.

• Sono vietati gli apparecchi in alluminio o materiali plastici.

• Le pulsantiere storiche dovranno essere restaurate e riutilizzate.

     b) cassette postali.

     Le cassette postali non possono essere collocate esternamente, sulla facciata principale, ma all’interno dell’androne di ingresso all’unità abitativa.

Nel caso di edifici unifamiliari o bifamiliari può essere prevista la buca delle lettere collocata nel portone di ingresso.

     Nel caso di portoni di interesse storico - artistico che non prevedono la buca delle lettere, queste ultime possono trovare collocazione a fianco del portone, e, ordinatamente posizionate, sotto le apparecchiature dei campanelli. La cassetta delle lettere potrà essere solamente aperta all’interno dell’edificio e, all’esterno, dovrà presentare solo una buca contornata da una cornice.

     La buca delle lettere può essere riparata da una chiusura a ribalta.

   E’ possibile progettare e proporre l’installazione di impianti per la comunicazione che raggruppino varie funzioni (videocitofoni, campanelli e cassetta delle lettere), purché realizzati in nicchia sugli sguinci, sul portone o sulla facciata.

     La proposta deve ottenere l’autorizzazione Commissione ornato.

     c) impianti di condizionamento d’aria

     È vietata l’installazione di apparecchi di condizionamento d’aria e qualunque altro apparecchio tecnologico in facciata o sui balconi dei prospetti principali.

     L’installazione di apparecchi tecnologici è tollerata, solo nel caso che essi siano mimetizzati, quando l’immagine storica lo permetta, nei portoni, nelle finestre e nelle vetrine ed in ogni caso l’ingombro dell’apparecchiatura dovrà essere collocato

all’interno e non all’esterno del muro.

     Sono vietate sulla facciata principale le prese d’arie per i camini o caldaie, i fori per l’esalazione dei fumi ed i fili della rete televisiva.

     d) antenne e paraboliche televisive

    Le antenne televisive in numero non superiore ad una per ogni unità immobiliare devono essere collocate esclusivamente sulla copertura degli edifici; sono da escludersi pertanto le installazioni su balconi o terrazzi non di copertura, a distanza dal filo di

gronda non inferiore alla rispettiva altezza emergente dal tetto.

     E’ consigliabile, quando possibile, l’installazione dell’antenna televisiva sulla falda interna, quindi non sulla falda prospiciente la pubblica via.

   Nel caso di manutenzione straordinaria del tetto è obbligatoria la centralizzazione delle antenne televisive.

     Le antenne paraboliche, dovranno essere di colore mattone.

     e) corpi illuminanti.

     I Piani di Riqualificazione vietano l’installazione di corpi illuminanti privati sulle facciate.

     I corpi illuminanti privati esistenti sono tollerati sino alla prima richiesta di qualsiasi intervento inerente alla facciata, dopodiché vi sarà l’obbligo alla rimozione.

     Se a tutto quanto sopra non viene abbinato anzi anteposto il Piano Colore tutto sarà vanificato. Che fine ha fatto il piano colore di Acireale? Il consiglio sa nulla? Il dirigente incaricato se ne ricorda? Boh!