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CSAG - COMITATO PER LO SVILUPPO DELL’AREA GELESE

UNIONE DI ASSOCIAZIONI

COMITATO PROMOTORE DELLA PRIMA PROPOSTA DI LEGGE POPOLARE SICILIANA

E DEL SECONDO REFERENDUM CONFERMATIVO SICILIANO

 

COMITATO PRO REFERENDUM PIAZZA ARMERINA

COMITATO   PROMOTORE   DEL TERZO REFERENDUM CONFERMATIVO SICILIANO

 

COMITATO PER I LIBERI CONSORZI NISCEMI

COMITATO PROMOTORE DEL QUARTO REFERENDUM CONFERMATIVO SICILIANO

Adesione alla Città Metropolitana di Catania:

Gela, Piazza Armerina, Niscemi, Licodia Eubea

 

  COMUNICATO STAMPA

  Gela 03 Giugno 2016           

 

Presidente della Commissione Europea

Jean-Claude Juncker president.juncker@ec.europa.eu 

 

Presidente del Parlamento Europeo

Martin Schulz

European Parliament
60 Rue Wiertz
B-1047 Bruxelles

 

Capo di Gabinetto  Consiglio dei Ministri del Parlamento Europeo

Markus Winkler

markus.winkler@ep.europa.eu

 

Presidente Sottocommissione del Parlamento Europeo Diritti dell’Uomo

Elena Valenciano

droi-secretariat@ep.europa.eu

 

Presidente Commissione del Parlamento Europeo

Libertà Civili, Giustizia e Affari Interni

Claude Moraes

libe-secretariat@ep.europa.eu

 

Presidente Commissione del Parlamento Europeo Petizioni

Cecilia Wikström

peti-secretariat@ep.europa.eu

 

Presidente Comitato delle Regioni Unione Europea

Markku Markkula

Committee of the Regions
Bâtiment Jacques Delors
Rue Belliard 99-101
B - 1040 Brussels

 

Mediatore Europeo

Emily O’Reilly

1 avenue du Président Robert Schuman

CS 30403 F-67001 Strasbourg Cedex

France

 

Coordinatrice Nazionale dei Difensori Civici delle Regioni e delle Province autonome

Lucia Franchini
Via Pietro Cossa, 41_00193 Roma

                                                                                                                                         

 

Oggetto: Violazione principio di legalità;

              Violazione principio democratico;

              Violazione principio Autonomie Locali.

Gentili SS.VV. in indirizzo,

Scriviamo la presente per segnalare un grave caso di violazione di alcuni principi e diritti fondamentali che  sta avvenendo in una regione italiana: la Sicilia.

A scrivere sono i comitati CSAG, Pro Referendum, Liberi Consorzi e Consulta, che da anni promuovono l’iniziativa che esponiamo sinteticamente di seguito.

Le città di Gela, Piazza Armerina e Niscemi,  situate nell’area centro-meridionale della Sicilia, con la creazione delle province avvenuta nel 1818, sono state ricomprese, su scelta dei Regnanti di allora (Borbone), all’interno della provincia di Caltanissetta,che risulta del tutto estranea ai processi storici, sociali, culturali e economici delle predette città.

Nel 1927 il  Mussolini ha  modificato ulteriormente la geografia politica della Sicilia creando ex novo la Provincia di Enna, frammentando ulteriormente l’area e separando Gela e Niscemi da Piazza Armerina.

Sono trascorse svariate decine di anni da allora,  quando queste comunità hanno sempre provato a ricongiungersi tra loro,  tentando più volte la costituzione di una nuova provincia. Dopo vari tentativi nei decenni passati, sempre ostacolati da un Parlamento regionale conservatore e protettivo  dei confini provinciali, che  a fronte di una voglia generale di cambiamento in ambito nazionale, generata dagli enormi costi politici italiani, produce la Legge Regionale n° 8 del 24 marzo 2014, che prevede 9 Liberi Consorzi, in attuazione dell’art. 15 dello Statuto della Regione Siciliana.

Si tratta invero di nove Consorzi obbligatori e non “Liberi”, che vengono costituiti ricalcando i confini delle 9  ex province, con una sola novità:  le  Città Metropolitane di Palermo, Catania e Messina che non coincidono con le  ex province, ma, sono solo una porzione di esse. Quindi, la L.R. 8/14 istituisce  9 liberi Consorzi ed aggiunge ad essi tre nuovi enti intermedi: le città Metropolitane. È prevista altresì la costituzione di nuovi liberi Consorzi, ma le regole contenute nella Legge sono così numerose e complicate che  nessuna area siciliana ci proverà poi seriamente.

In questo contesto, il legislatore siciliano, per dare una parvenza  di democraticità alla L.R. 8/14, all’art. 2 stabilisce le norme per aderire ad un altro Libero Consorzio.

Anche in questo caso le prove sono difficilissime: ogni comune che vuole migrare verso un nuovo ente intermedio deve produrre una delibera consiliare votata favorevolmente dai 2/3 dei consiglieri in carica,  da sottoporre successivamente ad un referendum confermativo. E questo percorso seguono fedelmente solo i quattro comuni di Gela, Piazza Armerina, Niscemi e Licodia Eubea.

Le delibere e i risultati dei referendum vengono diffusi dagli uffici della Regione e pubblicati sulla Gazzetta ufficiale Regione Siciliana.

Nel momento in cui la Giunta regionale ed il Parlamento Siciliano  ai sensi dell’art. 2 commi 6 e 7 della LR 8/14,  debbono prendere atto delle libere scelte di questi 4 comuni, iniziano i malumori politici che portano la Regione Siciliana a legiferare nuovamente sull’argomento.

Il 4 agosto 2015 viene promulgata la nuova Legge Regionale n° 15 del 4 agosto 2015. Questa Legge modifica il precedente assetto, istituendo 6 Liberi Consorzi ed i tre Liberi Consorzi di Palermo, Catania e Messina che “costituiscono” le Città Metropolitane.

Tornano quindi ad esistere le 9 ex province che cambiano nome: in sei Liberi Consorzi  e tre Città Metropolitane.

I quattro coraggiosi e tenaci comuni sono invitati con questa nuova Legge a produrre una nuova delibera consiliare di adesione, in quanto il Libero Consorzio al quale si intendeva aderire ha cambiato i confini. Questa è la prima ingiustizia; a tutti i comuni dei Liberi Consorzi di Palermo, Catania e Messina non è stato permesso di scegliere una seconda volta a causa dei mutati confini territoriali dell’ente intermedio.

Ciononostante, i comuni di Gela, Piazza Armerina, Niscemi e Licodia Eubea producono una nuova delibera di adesione, in conformità alla nuova disposizione amministrativa.

Il Governo regionale, dopo lunghi mesi, diffidato dai comitati a proseguire  l’iter dettato dalla LR 15/15, produce i quattro DDL contenenti le variazioni territoriali, inviandoli all’Assemblea Regionale Siciliana (Parlamento Siciliano) che li incardina in I Commissione Affari Istituzionali per la preparazione dell’esame d’aula.

La I Commissione ARS nell’esaminare i singoli DDL di variazioni territoriali, inaspettatamente, nonostante tutta la procedura seguita dai quattro comuni fosse esatta e scrupolosa, dà parere negativo ai DDL.

Oggi tutto rimane fermo per i quattro comuni, nel contempo la Regione inizia ad organizzare gli enti intermedi siciliani, individuando i Sindaci Metropolitani e stabilendo i termini ultimi per le elezioni delle cariche istituzionali dell’ente intermedio.

Tutto in cui abbiamo creduto sembra svanire: la democrazia, l’osservanza delle  regole, il rispetto reciproco, la libertà dei popoli e delle comunità, le leggi. Tutto vano. In Sicilia, piccola porzione dell’evoluta Europa, è avvenuto quello che noi europei contestiamo ai paesi più arretrati e violenti in ogni parte del mondo. La violazione del principio di legalità; la violazione del principio democratico; la violazione del principio delle autonomie locali. Noi cittadini dell’Europa, che è l’emblema dei diritti civili nel mondo, possiamo tollerare questo atto?

Noi crediamo di no,  e per questo motivo che scriviamo alle istituzioni europee. Chiediamo che giunga dall’Europa un segnale vero di rispetto delle regole, della democrazia, delle libertà.

Abbiamo già scritto più volte al Presidente della Repubblica Italiana, quale garante della Costituzione Italiana e della democrazia, all’Associazione Nazionale Comuni d’Italia (ANCI) quale ente di difesa di diritti e delle libere scelte dei comuni italiani, al Presidente dell’Assemblea Regionale e siamo in attesa di una risposta. Permane un silenzio preoccupante che, portato alle estreme conseguenze, potrebbe perfino minare il rispetto delle istituzioni italiane.

Ci rivolgiamo a Voi, come ultimo atto interlocutorio prima dell’azione giudiziaria, che inevitabilmente mostrerà quanti rischi corre la democrazia nelle periferie dell’Europa e quanta poca libertà e garanzia  dei diritti e dei principi fondamentali di una democrazia compiuta caratterizzi la Sicilia.

                                                                                   Con Osservanza

Filippo Franzone

Coordinatore CSAG

                                                                                                       

Salvatore Murella

Portavoce Comitato Pro Referendum

 

Luigi Gualato

Portavoce Comitato per i Liberi Consorzi

 

LE ASSOCIAZIONI:

Progetto Provincia, Libera Associazione Consumatori, Prot. Civile Giubbe d’Italia, Osservatorio Salute Ambiente-comitato famiglie malformati,  Istituto Dramma Antico Eschilo, Comitato spontaneo ex Lavoratori Clorosoda,  Associazione Artigianato del Golfo, Centro Studi Salvatore Aldisio, Associazione Giovani per la Sicilia, Archeo-Ambiente, Comitato di quartiere Giardinelli, Associazione Culturale Il Tempio di Apollo, Associazione Culturale Euclide Gelese, Confcommercio Gela, ADI Sicilia, Ordine dei Dottori Commercialisti di Gela, Comitato di quartiere Centro Storico Federiciano,  Casartigiani del Golfo di Gela, Ordine degli Avvocati di Gela, Archeo-club, Gela è Viva,  Associazione Culturale Musicale Gelese “Giuseppe Verdi”, Comitato di quartiere Manfria, Associazione Culturale Centro Musica “A. Vivaldi”, Prot. Civile “Falchi d’Italia”, Comitato di quartiere Margi-Rinascimento, Associazione Archeologica Culturale “Triskelion”, Confartigianato Gela,  Ass. C.B. Vittorio costa ONLUS, “Area Civica-Gelesi in Movimento”, Associazione Multietnica “La Polis della Cultura”, Istituto Culturale di Sicilia per la Cinematografia.

 

 
 
 
 

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                 by Rosario Rigano