Centro Internazionale di Studi

per la Conservazione e il Restauro dei Beni Culturali

  

Che cos’è il patrimonio culturale?

 

   Per patrimonio culturale s’intende l’insieme di manifestazioni della vita materiale, sociale e spirituale dell’uomo, quale che sia il suo grado di sviluppo.

 

   Per comodità, il patrimonio è distinto in patrimonio intangibile (patrimonio immateriale, quale la musica, la danza, le tradizioni orali, ecc. ) e in patrimonio tangibile (patrimonio fisico che si tocca, come i monumenti, le statue, gli oggetti, ecc.); quest’ultimo, a sua volta, si divide in patrimonio mobile (che si può facilmente spostare da un posto all’altro) e in patrimonio immobile (che non si può spostare). Oggi la linea di demarcazione fra queste definizioni é meno rigida di un tempo e si tende ad unificare i concetti. Prendiamo per esempio un museo. Se lo si considera dal punto di vista della collezione che ospita, va definito come patrimonio mobile. Se, invece, si considera l’edificio (spesso il museo é un edificio storico), va situato nella categoria di bene immobile. Sempre di più si mira a considerare il museo nel suo duplice aspetto di contenitore e contenuto a cui va aggiunto anche il contesto culturale che ha espresso le opere facenti parte della collezione. In questo caso é evidente l’interazione fra patrimonio tangibile ed intangibile.

 

   Un tempo il termine “bene culturale” era associato solo ad opere di particolare pregio storico/artistico. Ora il concetto si é esteso e comprende sia l’ambiente storico che quello naturale. Natura e cultura, infatti, sono complementari; come l’uomo ha modificato la natura, così l’ambiente naturale ha influenzato l’uomo, il suo modo di agire e di costruire.

 

   Nel termine di “patrimonio” é presente il concetto di “trasmissione dal passato al futuro”; molte lingue usano questo vocabolo per indicare l’insieme dei “beni culturali”. Vedi “patrimoine” in francese, “heritage” in inglese, “patrimonio” in spagnolo, ecc.

 

   La nozione di bene culturale é molto ampia e, secondo la Convenzione dell’UNESCO del 1972, comprende:

 

   Monumenti architettonici

(Edifici religiosi, palazzi, castelli, cinte murarie, torri, statue monumentali, fontane, cimiteri, architetture industriali, ecc)

 

-   Archivi e biblioteche

-   Musei

 

  (Collezioni pubbliche e private di dipinti, statue, oggetti d’arte o d’interesse storico, etnografico, scientifico, ecc. )

 

 -   Centri storici

 -   Siti archeologici

 -   Giardini e parchi storici

 -   Insieme di costruzioni, raggruppate o isolate, la cui architettura si integra nel tessuto urbano o nel paesaggio conferendo un carattere particolare alla regione.

 

    Come preservare il nostro patrimonio?

   Per salvaguardare il patrimonio gli specialisti della conservazione sono impegnati in diverse azioni che possono distinguersi in :

 

    Prevenzione

   Serie di misure per ridurre i rischi di un potenziale deterioramento. Si agisce sulle eventuali cause di degrado prima che si verifichino gli effetti. Per esempio, controllare il grado di umidità di un ambiente, limitare il numero di visitatori in un ambiente piccolo e delicato, ecc.

 

   Conservazione curativa

   Serie d’interventi per ridurre il più possibile gli effetti del degrado di materiali e assicurare la continuità e la sopravvivenza del bene (per es. rinforzare la tela di un quadro, consolidare un muro pericolante, disinfestare una statua lignea dagli insetti)

 

   Restauro

   Intervento su di un bene seriamente deteriorato per restituirgli la leggibilità e garantirne la conservazione. Il restauro costituisce spesso un intervento traumatico per l’opera d’arte, quindi é meglio prevenire piuttosto che restaurare.

 

   Manutenzione

   Serie di azioni miranti a prolungare l’intervento di restauro mediante regolari controlli e azioni preventive.

 

  La salvaguardia del patrimonio non è affidata unicamente alle cure degli specialisti della conservazione. Un ruolo importante è svolto da una legislazione adeguata (piani di sviluppo, norme urbanistiche, inventario dei beni sotto tutela, ecc.). Un altro fattore importante è la consapevolezza del valore del patrimonio da parte del pubblico che dispone di vari mezzi per esprimere la propria opinione (petizioni popolari, comitati di quartiere, campagne di stampa, referendum, ecc.) e modificare alcune decisioni o leggi ritenute inadeguate o nocive.  Questa presa di coscienza da parte del pubblico deve iniziare fin dall’età scolastica in modo che i giovani si sentano responsabili della sopravvivenza del proprio patrimonio.

 

Tratto da una elaborazione di Monica Ardemagni.  

Pagina e link collegati a cura dell'Associazione Culturale editrice "Accademia di Arti e Culture". 

www.siculina.it

  

By Rosario Rigano

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