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Patrimonio culturale: l’antico contemporaneo.   
   Quando parliamo di beni culturali (mobili, artistici o architettonici), di 
patrimonio architettonico o di testimonianze che arrivano dalla storia, pensiamo 
all’antico ma un antico contemporaneo. Perché essere allora solo maledettamente 
razionali e fare solo sfoggio di date ed autori? Facciamo che sia un ritorno 
alla vita di quelle idee che concepirono quell’espressione di arte non verbale 
ma altamente espressiva, quella ricerca di estetica e della bellezza armoniosa 
intesa come critica della ragion pura. 
   Un’opera 
d’arte è un “oggetto”complesso dotato di una doppia istanza storica ed estetica 
e di un’unità singolarissima. G. Simmel sosteneva : “l’opera d’arte ha 
un’esistenza al di là della realtà”, vive in uno spazio reale, ma è percepita 
come un mondo in sé chiuso. Pertanto riuscire a comprendere e rendere fruibile 
l’arte in genere, è cosa molto difficile. 
   Il Bene Culturale, di quale natura esso sia, deve essere anche veicolo di 
promozione del sito, del luogo e del contesto in cui esso si trova. 
   L’enorme patrimonio dei Beni Culturali della Sicilia, autentico museo a cielo 
aperto, aggiungiamo noi, quale irripetibile veicolo per la promozione della 
Sicilia tutta nel mondo. 
   Ogni sito ha una sua personale storia quindi un percorso nel tempo, esso va 
individuato, comunicato, illustrato e valorizzato in ogni ambito sociale, a 
partire da quello scolastico, come “alimento” per la crescita culturale fonte di 
rispetto delle opere dell’arte e i luoghi in cui esse si trovano. 
   Il monumento non può essere considerato memoria lontana, bisogna apprezzarne 
la sua attualità, il suo valore, il suo insistere nella vita di tutti i giorni, 
il suo entrare nei nostri pensieri, coscienti della sua maestà. 
   Occorre insomma, rendersi conto che, un bene culturale, mobile, artistico o 
architettonico, può soddisfare direttamente il “bisogno materiale, spirituale e 
morale; ed appartiene alle tradizioni della comunità. 
   L’insieme dei beni, rappresentato dal nostro patrimonio, è la nostra identità 
culturale; pertanto la conservazione diventa un’azione obbligata verso qualcosa 
che ci appartiene. 
   
A questo punto è bene investire anche il cittadino a proprie responsabilità e 
dire che ogni cittadino è guardiano e gestore del patrimonio artistico della 
propria città e, deve capire che fruire della bellezza di un monumento come di 
un paesaggio, è più di un valore, è benessere anche economico, anche perché è 
più semplice e meno oneroso salvaguardare che di sicuro restaurare. 
   Gli enti culturali e le istituzioni hanno il ruolo di educare e stimolare con 
originalità  la percezione estetica del cittadino istituendo percorsi culturali 
a tema, in modo da sollecitare la partecipazione collettiva. D’altra parte per 
ottenere tale partecipazione occorre mettere in moto un processo democratico di 
informazione (info-point) e di pubblicazione; il bene artistico diventa una 
sorta di “prodotto” da sponsorizzare, per cui a tal proposito fondamentale è 
anche il ruolo dei mass media. Rosario Rigano. | 
					
						
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				Pagina e link 
				collegati a cura dell'Associazione Culturale editrice "Accademia 
				di Arti e Culture". |  
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