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Presa di posizione da parte dei sindaci di Acireale, Aci Castello, Aci Catena e Aci Sant’Antonio su perimetrazione e convenzione del Parco Archeologico e Paesaggistico Valle dell’Aci, indirizzata a : Presidente della Regione Siciliana, Assessore Regionale al Turismo, Assessore Regionale alla Cultura, Sovrintendente ai BB.CC. di Catania, Direttore Ibam-Cnr Catania.

I sottoscritti sindaci dei comuni di Acireale, Aci Castello, Aci Catena e Aci Sant’Antonio con riferimento al Parco Archeologico e Paesaggistico Valle dell’Aci, inserito con il decreto nr. 117 del 23 gennaio 2014 dell’Assessorato Regionale ai Beni Culturali, nel rimodulato sistema dei parchi archeologici, manifestano forti perplessità in merito alle procedure che hanno determinato il protocollo d’intesa tra le Sovrintendenze e il Cnr ovvero senza il coinvolgimento dei comuni interessati.

La partenership prevede un programma di ricerca multidisciplinare che ha come obiettivo lo sviluppo dell’area archeologica e paesaggistica, che comprende oltre alle Terme Romane di Aci Catena, la Via dei Mulini, la Riserva della Timpa e l’Isola Lachea.

Il Parco della Valle dell’Aci assume, per le caratteristiche che esprime, anche valenza di parco naturalistico e di corridoio ecologico nell’ambito del quale individuare le specifiche funzioni rivolte alla fruibilità di tutti gli ambiti interessati e correlati con il sito.

E’ evidente quindi, quanto sia imprescindibile, in una prospettiva di così alto profilo, che i Comuni vengano coinvolti come attori, anziché come spettatori. E tuttavia non si comprende quali siano le ragioni che hanno tenuto estranee le municipalità dei luoghi interessati dalla predetta convenzione.

I sottoscritti, pertanto, ritengono indispensabile il coinvolgimento di tutti i Comuni interessati dalle perimetrazione del parco e chiedono la modifica della convenzione in essere, finalizzata all’inserimento di un rappresentante per ogni comune coinvolto nominato con determina sindacale.

E’ auspicabile che temi come il paesaggio, l’archeologia, la natura, l’ecologia, non debbano essere relegati a bandiere di quote politiche a cui attribuire o meno primati, senza con ciò voler disconoscere il merito di chi si è speso e dedicato a questo progetto.

Questa nota vuole, attraverso le modifiche invocate, unificare le quote di ogni parte politica e sociale affinchè si determini un unicum in grado di suscitare i benefici che l’iniziativa possiede.

E per giungere a questo risultato è necessario deporre le affermazioni dei primati per favorire quelle delle reciproche collaborazioni.

 

 
 
 
 
 

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