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  Teatro dell’Opera dei Pupi  

   Nel 1887 il puparo acese don Mariano Pennisi, fondò il primo teatro dell’Opera dei Pupi in Acireale, nella via Tono. I suoi spettacoli piacevano e apparivano originali rispetto a quelli della scuola catanese e palermitana. La tecnica dei combattimenti, l’impostazione scenica, le dimensioni dei pupi seguivano, infatti, un personalissimo gusto dell’artista sostenuto da una solida esperienza teatrale.

   Il crescente successo, suggellato dal primo premio assegnatogli al termine di un’importante rassegna di pupari, spinse, il Pennini, nel 1928, a trasferirsi in via Alessi. Nel 1934, il testimone passò al figlio adottivo Emanuele Macrì, il quale portò i suoi spettacoli alla corte di Re Baldovino, in Francia e in tanti altri stati riscuotendo in diverse manifestazioni internazionali un lusinghiero successo. Scrittori, registi, giornalisti, uomini politici restarono abbagliati dalla spontaneità della sua arte scrivendone in termini entusiastici; l’allora presidente della repubblica Mario Segni, lo nominò Cavaliere per motivi artistici.

   Alla scomparsa del puparo (1974) gli allievi ne hanno preso il posto assicurando spettacoli di buon profilo, che continuano a richiamare ad Acireale folte schiere di turisti. Nel 1983 la Soprintendenza per i Beni Culturali ed Ambientali di Catania ha dichiarato il Teatro di via Alessi “di rilevante interesse culturale in quanto unico esempio di teatro stabile la cui attività rimane legata alla tradizione siciliana dell’Opera dei Pupi”.

   La presenza dei pupi in Sicilia risale alla fine del ‘700 ma , si trattava di pupi rudimentali dalle rozze armature. L’evoluzione del pupo siciliano avviene durante il XIX sec..

   Mostra permanente dei Pupi Siciliani ad Acireale in via Alessi, 5