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   La narrazione di un territorio è cosa assai impegnativa, farlo per mezzo di un libro ne limita descrizioni e approfondimenti. Il racconto di una città, nel nostro caso Acireale, delle sue origini delle evoluzioni che l’hanno interessata nel corso della sua storia, la narrazione dei fatti e degli eventi che ne hanno tramandato la storia, le osservazioni e le riflessioni che si rendono necessarie laddove il buon senso ci impone di porre l’attenzione. Il tutto secondo gli scritti e le testimonianze dei cantori del tempo e delle memorie storiche viventi. Un libro è identità storica locale ma non solo perché le radici possono ritrovarsi anche in periodi protostorici e preistorici ed in luoghi limitrofi. La città, così come oggi la vediamo, viviamo e per certi versi subiamo, è un insieme di patrimonio mobile, artistico e architettonico, di culture, tradizioni, come di relazioni, vessazioni, soprusi ma questo è parte dell’uomo e della storia del mondo.

   Questa città nasce, crolla e si rigenera dalle sue macerie dopo il terremoto del 1693. Da quel momento i suoi operosi mecenati l’arricchiscono di monumenti, palazzi, monumenti e chiese che ancor oggi ne veicolano immagine e magnificenza in ogni parte del mondo grazie alla benevolenza dei numerosi visitatori che ci onorano della loro presenza.

   Il libro, in un’attenta analisi, da’ una spinta culturale affinché il suo patrimonio architettonico possa essere ben preservato e tutelato ai fini di una buona ed efficace valorizzazione e promozione ad indirizzo turistico e culturale ma anche di godimento visivo e culturale per i suoi abitanti; La sua conservazione sarà testimonianza per le generazioni future. Preservare è sicuramente meno oneroso che ricostruire, ove possibile.

 

 
 
 
 

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Rosario Rigano