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16 giugno 2025

 
 

 

L’ansia e le titubanze dei ragazzi “digitali” è fame di realtà.

Il sistema dell’informazione ha scoperto che c’è l’ansia. E naturalmente si è spaventato, con qualche ragione. Anche se gli “ansiologi” più frettolosi lo ignorano, infatti è già dall’epoca classica che l’ansia è considerata il contrario della tranquillità e quindi della lucidità psicologica. Chi è in stato di ansia, come reagisce o si comporta?

Ma il punto focale non è l’analisi del titolo dell’articolo che pur lo lascia intendere, bensì la ricerca della realtà da parte dei giovani. Oggi i media offrono il niente esageratamente abbellito ed amplificato oltre che contornato di luci ed immagini che hanno del mirabolante: il mondiale per club, Wimbledon, il grande fratello, Zelensky, Netanyhau, Donald Trump ed Elon Musk, lo ius scholae e gli armamenti, le incredibili e stupide diatribe dei talk show, le sparate inconcludenti di presunti leader politici di partitini al 3 o 4% che sopravvivono grazie al consenso di sovversivi, esagitati, emarginati e centri sociali, magistrati che sovvertono le leggi dello stato. Tutto questo ripetuto ad libitum a tutte le ore del giorno diventa mantra al fine di indottrinare e confondere i cittadini, soprattutto i giovani più fragili. Mettici dentro le pagine social dei sindaci colme e seguite principalmente da allocchi e lecchini ed il gioco è fatto. La scuola dei teatrini, dei balletti e dei progetti è totalmente annacquata; i licei vivono ormai di autocelebrazioni e gli studenti indottrinati con le solite minestrine riscaldate brancolano nell'incultura. 

Ditemi dove i giovani possono trovare pace e serenità culturale che possa dare loro la possibilità di riflettere e valutare con la propria testa secondo un loro ragionamento in questo marasma di tutto e di niente imperante su tutti i media nazionali, cartaceo e televisivo. D’altronde, anche Pinochet soleva ripetere: “Guai se il popolo pensa con la propria testa”.

Dov’è la loro realtà quotidiana, il loro incontro/scontro con il loro vivere di tutti i giorni?

Di certo non è la stessa ansia di taluni presidenti, direttori e rappresentanti istituzionali che manifestano anche paura al solo pensiero di confrontarsi con una mina vagante.

 

 

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            by Rosario Rigano

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