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L’ansia e le titubanze dei ragazzi “digitali” è
fame di realtà.
Il
sistema dell’informazione ha scoperto che c’è l’ansia. E naturalmente si è
spaventato, con qualche ragione. Anche se gli “ansiologi” più frettolosi lo
ignorano, infatti è già dall’epoca classica che l’ansia è considerata il
contrario della tranquillità e quindi della lucidità psicologica. Chi è in stato
di ansia, come reagisce o si comporta?
Ma il
punto focale non è l’analisi del titolo dell’articolo che pur lo lascia
intendere, bensì la ricerca della realtà da parte dei giovani. Oggi i media
offrono il niente esageratamente abbellito ed amplificato oltre che contornato
di luci ed immagini che hanno del mirabolante: il mondiale per club, Wimbledon,
il grande fratello, Zelensky, Netanyhau, Donald Trump ed Elon Musk, lo ius
scholae e gli armamenti, le incredibili e stupide diatribe dei talk show, le
sparate inconcludenti di presunti leader politici di partitini al 3 o 4% che
sopravvivono grazie al consenso di sovversivi, esagitati, emarginati e centri
sociali, magistrati che sovvertono le leggi dello stato. Tutto questo ripetuto
ad libitum a tutte le ore del giorno diventa mantra al fine di indottrinare e
confondere i cittadini, soprattutto i giovani più fragili. Mettici dentro le
pagine social dei sindaci colme e seguite principalmente da allocchi e lecchini
ed il gioco è fatto. La scuola dei teatrini, dei balletti e dei progetti è
totalmente annacquata; i licei vivono ormai di autocelebrazioni e gli studenti
indottrinati con le solite minestrine riscaldate brancolano nell'incultura.
Ditemi dove i giovani possono trovare pace e serenità culturale che possa dare
loro la possibilità di riflettere e valutare con la propria testa secondo un
loro ragionamento in questo marasma di tutto e di niente imperante su tutti i
media nazionali, cartaceo e televisivo. D’altronde, anche Pinochet soleva
ripetere: “Guai se il popolo pensa con la propria testa”.
Dov’è la
loro realtà quotidiana, il loro incontro/scontro con il loro vivere di tutti i
giorni?
Di certo non è la stessa ansia di taluni presidenti, direttori e rappresentanti
istituzionali che manifestano anche paura al solo pensiero di confrontarsi con
una mina vagante.
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collegati a cura dell'Associazione Culturale editrice "Accademia
di Arti e Culture". |
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by Rosario
Rigano
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