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Villarosa

     Chiesa Madre San Giacomo Maggiore di Villarosa

     La storia della Chiesa Madre San Giacomo Maggiore comincia nel 1762. In Sicilia regnavano i Borboni. L’allora sovrano ordina, alla Deputazione del Regno, di emanare la nuova “Licentia populandi” con cui si sanciva la nascita ufficiale della nuova città: Villarosa.

     È, comunque, sotto l’azione del duca Placido Notarbartolo, di Palermo, che nascono a Villarosa le prime case e i più grandi monumenti.

     La Chiesa Madre era stata eretta negli anni a cavallo tra il 1740 e il 1763, a spese dei fedeli. A testimonianza di ciò le piccole lapidi che affiancano gli altari della chiesa e portano i nomi di coloro che continuano a curarli.

     La Chiesa fu aperta al culto come chiesa sacramentale con il titolo di “San Giacomo” dal vescovo di Catania, Monsignor Salvatore Ventimiglia, il 16 marzo 1763; esattamente un anno dopo l’emanazione della licenza. E sempre nel 1763 fu registrato il primo atto battesimale. Tra il 1765 e il 1767 la Chiesa fu eretta al rango di parrocchia (secondo Ruggeri Falzone).

     La chiesa si erge nel piazzale dall’omonimo nome. Questo piazzale era un tempo utilizzato come luogo dove seppellire i morti e più tardi come mercato ortofrutticolo; è oggi punto di incontro e di ritrovo in alcune festività religiose.

     Nei primi decenni dell’800 la Chiesa era ancora molto povera e non aveva dove attingere per mantenersi. Di qui la decisione, nel 1831, del Sacerdote Lorenzo Cosentino di donare alla Chiesa il terrano di Gargassi al fine permetterle di reggesi a proprie spese. Circa un quarantennio più tardi, il Dr. Avv. Falzone Pietro fu Ruggero da Villarosa donò alla stessa un pezzo di terreno chiamato “Baruna”.

     L’entrata alla Chiesa è preceduta da una maestosa scalinata, risalendo la quale si può ammirare la settecentesca facciata, ripristinata una prima volta nel dopoguerra per sopperire alle lesioni causate da un probabile movimento tellurico e in un secondo momento nel 1985, per la rimessa in luce dell’originaria pietra di costruzione.

     L’accesso della chiesa si apre fra due colonne e l’interno, ad una sola navata custodisce pregiate tele del Sette e Ottocentesche, rappresentative di scene religiose che impreziosiscono le pareti già cariche di stucchi.

     A destra dell’ingresso principale, troviamo l’antico “fonte battesimale”, un tempo riparato da un cancello in ferro battuto e oggi utilizzato come acqua santiera e, inoltre, si possono ammirare due dei quadri sopra citati, che raffigurano, quello a sinistra le anime del purgatorio e quello a destra la Madonna del Carmine, compatrona di Villarosa.

     Nella parte sovrastante le due statue della fede e della carità in stucco, precedono la gloriosa rappresentazione della S.S. Trinità, raffigurata da un triangolo che accoglie nel suo interno la “scritta” in ebraico del nome di Dio che è posto al centro di una diramazione di raggi dorati. Negli anni 50 l’interno ha stabilito delle innovazioni. Gli altari che costeggiano il corridoio della chiesa, 3 a sinistra e 2 a destra, ora in marmo, hanno sostituito quelli originali in legno rivestito di vetro colorato.

     L’Altare Maggiore, consacrato alla Madonna Assunta nel 1962 è stato ricostruito.

    Anch’esso in legno con rivestimenti in vetro colorato, proponeva in basso al centro, sistemata in un catafalco, una Madonna dormiente; oggi prende il suo posto, riprodotto in marmo di vario colore, un pellicano la cui caratteristica è proprio quella di donare il suo sangue per amore dei figli.

     L’originario altare in legno per la sua caratteristica costruzione e per essere l’altare maggiore della Chiesa Madre del paese, ricevette l’11 maggio 1853 con decreto del Pontefice Pio IX, il titolo di altare “Privilegiato”.

     Gli stalli in legno scolpito, che si trovavano ai lati, sono stati demoliti unitamente al pulpito e il pavimento, originariamente in pietra, è stato rifatto in marmo.

     Sovrasta l’accesso laterale “l’organo”, anch’esso di epoca settecentesca, funzionante fino agli anni ’30 circa e appena restaurato e tornato in funzione.

     Sopra l’ingresso della sacrestia, è ancora esistente un ballatoio, dal quale un tempo, i confratelli di San Giuseppe assistevano alle funzioni religiose.

     Nel 1924 uno degli altari, posti ai lati del corridoio centrale, venne dedicato a “San Giacomo”. Esso è il Patrono di Villarosa e viene solennemente festeggiato il 10 agosto di agosto di ogni anno.

    Sul lato destro della navata unica della Chiesa esiste un ballatoio sovrastante l’ingresso della sacrestia ed al centro di esso una porta mascherata da un quadro religioso.

     La Chiesa è fiancheggiata da una torre campanaria con loggia.

     Ermelinda Garaci

 
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