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   Militello in val di Catania

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     Le origini di Militello in Val di Catania non sono basate su fonti documentabili, ma non mancano evidenti testimonianze di civiltà neolitica, sicula e greca. Secondo una tradizione, riferita essenzialmente dallo storico Pietro Carrera, la sua fondazione sarebbe da riferirsi alla presenza dei legionari romani del Console Marcello impegnati nell'assedio di Siracusa (214 a.C.), attratti dalla salubrità dell'aria e dalla amenità dei luoghi, circostanza che spiegherebbe l'origine del toponimo della città come Militum Tellus (terra di soldati). Tale ipotesi fu ripresa nelle "Cronache" di Filippo Caruso ove è riportata anche un'altra versione, che fa risalire le origini di Militello ad esuli micenei , emigrati dalla loro città dopo la distruzione provocata dai dori nel 563 a.C.

     L' ipotesi di un antico insediamento greco è stata sostenuta anche nel Settecento e nell'Ottocento quando insigni storici ricercavano in questi luoghi i segni tangibili di antichissime città sicule, quali Erice, Trinakia e Neai. In realtà sembra che il primo nucleo urbano sia sorto in età bizantina, nella valle del fiume Lèmbasi, a sud dell'attuale abitato, e che questo si sia poi esteso e consolidato durante la dominazione araba.

     Una ricostruzione storicamente attendibile della città inizia con l'avvento normanno, quando Militellum viene concessa alternativamente ai vari signori che ne assumono il diretto dominio. Ma sono essenzialmente due le famiglie che hanno caratterizzato la storia di Militello: i Barresi e i Branciforte.Con tali famiglie Militello raggiungerà una fioritura artistica e politica che avrà il suo culmine nella prima metà del seicento, grazie all'illuminato governo del Principe Francesco Branciforte.

    

 
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